Andamento portafogli

Aggiornato al 01/04/2011 Safe Low-Risk Mid-Risk
Obiettivo di rendimento annuo 5,00% 8,00% 12,00%
Risultati 2010 3,96% 9,96% 12,26%
Dal 03/01/11 -0,77% -0,76% -0,44%

venerdì 31 dicembre 2010

Anticipazioni 2011.

Per il 2011 cerchèrò di inserire qualcosa di più articolato. Intendo mantenere le tre strategie come per il 2010 ma intendo operare in maniera diversa in merito alla rotazione dei titoli in portafoglio.
  1. Portafoglio Safe: selezione di titoli in ottica di breve periodo con l'obiettivo di ottenere il massimo risultato in termini di rendimento senza assumere rischi elevati. Rotazione di titoli in portafoglio limitata o nulla. Quando i rendimenti sono contenuti effettuare operazioni di ribilanciamento può essere penalizzante a causa dei costi di tranzazione di conseguenza l'aspetto di maggior rilievo è rappresentato dalla scelta accurata dei componenti. Obiettivo 5%.
  2. Portafoglio Low-risk: selezione di titoli in ottica di medio periodo accettando una componente di rischio al fine di aumentare la redditività. Rotazione di titoli in portafoglio limitata in ottica trend-following aprofittando delle fasi positive e restando fuori dalle fasi negative. Effettuerò tutte le operazioni in modo trasparente ed anticipato. Obiettivo 8%.
  3. Portafogio Mid-risk: selezione di titoli in ottica di medio periodo più rischiosa al fine di aprofittare delle fasi long e short sia dei mercati azionari che di quelli obbligazionari. Qui mi espongo a bruttissime figure in quanto da ottimista ho qualche difficoltà ad affrontare le fasi short di mercato. D'altra parte un approccio pragmatico basato sull'analisi tecnica non può prescindere dall'affrontare anche le tecniche long/short. Data la particolarità della gestione di tipo absolute-return non mi sembra il caso di fissare un obiettivo.
A breve pubblicherò i Portafogli.

Consultivo 2010.

In queste righe cercherò di analizzare in sintesi l’andamento dei mercati ed il risultato degli investimenti al fine di evidenziare aspetti positivi e negativi.
Iniziamo ordinando i parametri di riferimento in una tabella che ci permette di comprendere come uno degli aspetti più importanti dei risultati positivi di quest'anno è stato dato dall'indebolimento dell'euro per chi ha investito in valuta estera.

S&PMIB
Msci World
Msci EMk
CRB BLS Spot Index

-11,90%
8,09%
11,38%
20,70%
Rendimento in valuta locale
-11,90%
18,03%
25,09%
30,09%
Rendimento in euro

E’ facile comprendere come rimanendo all’interno dei confini nazionali i risultati sono stati decisamente deludenti. Siamo stati fortemente penalizzati dalla speculazione sull’euro zona, in particolare sono aumentati in maniera estremamente ampia gli spreads fra il Bund ed i titoli dei paesi oggetto della speculazione: Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna. Di riflesso anche i nostri titoli pagano per un debito eccessivo 180 bp si spread rispetto al Bund. Per essere chiari paghiamo 1,8% in più dei tedeschi per finanziare il nostro debito.

Per analizzare il rendimento dei titoli di stato si può vedere qui:
In merito all'analisi è un po' più complicato in quanto chi ha acquistato un Bot annuale a gennaio 2010 ha portato a casa un rendimento lordo dello 0,54%. I rendimenti dei titoli pluriennali dalla tabella risultano in salita quindi chi ad esempio ha acquistato un Btp a 3 anni si è garantito un rendimento di circa 1,9% annuo ma a causa dell'aumento dei rendimenti in caso di vendita anticipata il profitto viene quasi dimezzato.

Risultati 2010: centrati 2 obiettivi su 3.

Portafogli 2010
Safe
Low-risk
Mid-risk
Obiettivo
5,00%
8,00%
12,00%
Realizzato
3,53%
9,52%
11,95%

Alla luce di quanto accaduto posso analizzare con soddisfazione i risultati dei miei portafogli, d’altra parte devo confessare alcuni errori di valutazione abbastanza grave in merito al titolo inflaction link.
  1. All’interno del portafoglio Safe il peso del singolo titolo si è rivelato eccessivo. Errore molto grave in termini di diversificazione. Infatti negli altri portafogli gli effetti sono stati annullati da una migliore diversificazione.
  2. Non ho analizzato correttamente la durata media dei titoli contenuti nello stesso Etf. La scadenza media dei titoli era di circa 10 anni. Questo ha provocato una forte correzione dei corsi in conseguenza dell’allargamento degli spreas. Un simile grado di rischio è inadeguato al portafoglio Safe.
  3. Avendo sottovalutato gli effetti del punto 2 non ho provveduto ad applicare correttivi all’errore in oggetto.
Detto questo non credo ci sino altre cose da aggiungere in quanto nelle valutazioni ex-post credo sia più importante analizzare attentamente gli errori al fine di non ripeterli.

martedì 21 dicembre 2010

La scelta consapevole spesso premia.

Siamo a fine anno ed è arrivato il momento di tirare le somme. Probabilmente arriverà ancora qualche spunto positivo sul rush finale ma sostanzialmente gli obiettivi di inizio anno sono stati raggiunti. Le forti pressioni speculative sull'euro hanno penalizzato sensibilmente la componente obbligazionaria ma è ragionevole attendersi un recupero da gennaio in corrispondenza delle prese di profitto sui portafogli azionari con conseguente ribilanciamento. Mi piace sottolineare che paradossalmente chi ha rischiato meno si è ritrovato penalizzato dal mercato obbligazionario. Questo aspetto evidenzia in modo efficace l'effetto positivo della diversificazione.

martedì 7 dicembre 2010

Tanta voglia di rally.

Ci avviciniamo a fine anno e siamo vicini agli obiettivi che ci siamo prefissi ad inizio anno. Forse chiuderò in anticipo i portafogli in caso di raggiungimento del target in modo da anticipare i nuovi asset 2011. Probabilmente le variazioni non stravolgeranno gli asset 2010 in quanto una buona diversificazione come abbiamo visto paga. Farò ancora qualche considerazione sulle prospettive di fine anno e probabilmente pubblichero gli strumenti per il 2011 entro il 29 dicembre. In seguito provvederò a inserire i prezzi di acquisto in data 3 gennaio.
Cosa mi aspetto per questo fine 2010?
Fuochi d'artificio. Sembra proprio che gli orsetti stanno perdendo la loro guerra ed i torelli stanno prendendo il sopravvento. Mi aspetto ancora un rialzo dai 3 a 5 punti sui mercati azionari consolidati, qualcosa di più sugli emergenti. Ritengo che la rottura di 7.000 sul dax sia la base di partenza per un bel fine anno.

martedì 30 novembre 2010

Settimana di passione per l'euro.

Euro si o no? Il panico investe le borse ma forse non è così drammatico. In questo momento eurolandia stà pagando la mancanza di una governance unica ed autorevole. La speculazione si abbatte sia sul reddito fisso che sui mercati azionari. I portafogli ne hanno risentito ma dato che personalmente reputo il tutto una fase passeggera non ho fatto nulla. L'aspetto di maggior rilievo che mi preme segnalare è il sensibile ritracciamento dei titoli a tasso variabile -2% dall'inizio dell'anno. Come possiamo osservare la diversificazione ha permesso di mantenere un andamento positivo grazie alla esigua componente di rischio inserita anche nel portafoglio Safe.
Nel caso di partenza del rally di fine anno unito ad un probabile recupero dei titoli obbligazionari di eurolandia penso che i target di fine anno sono ancora raggiungibili.
  • Safe: target 5% - attuale: 2,56% - tendenziale 2,79%
  • Low risk: target 8% - attuale: 7,12% - tendenziale 7,79%
  • Mid risk: target 12% - attuale: 8,94% - tendenziale 9,97%
Per quanto riguarda il 2011 intendo preparare qualcosa di più interessante. Cecherò di preparare un portafoglio con asset bilanciato Total Return a basso rischio con ribilanciamento trimestrale e gestione anticipata delle posizioni ed un portafoglio Yeld formato da un mix di: Etf, obbligazioni e titoli di stato orientato alla distribuzione periodiaca dei proventi.
Per il momento grande serenità in quanto mi aspetto che in settimana le cose siano destinate a migliorare decisamente.

venerdì 29 ottobre 2010

Qualche segnale dal mercato monetario.

Il mercato moneterio incomincia a muoversi un pochino. Dal grafico relativo all'ultimo anno si può notare come sia iniziato un leggero trend crescente. Siamo ben lontani da preoccupanti rialzi dei tassi ma probabilmente siamo in presenza di un timido segnale di crescita dell'economia. Molto più importante è il segnale per i detentori di titoli obbligazionari a lungo termine (sia a tasso fisso che a tasso variabile) in quanto soggetti a potenziali perdite in conto capitale. La leggera correzione che dovrebbe svilupparsi in questi giorni, probabilmente entro la prima metà di novembre potrebbe consentire un buon momento di uscita dai titoli obbligazionari a lungo termine. Chi desidera rimanere nel mercato obbligazionario potrebbe diversificare in titoli a breve di durata residua massima di 3 anni, meglio se di paesi est europei o emergenti. Chi si muove sulle durate lunghe in questo momento ha una sola certezza: perdere soldi in conto capitale.

giovedì 28 ottobre 2010

Grande incertezza sui mercati.

Le ultime tre sedute sono state molto contrastate a New York ed in tutti gli altri mercati. C'è voglia di prese di beneficio ma nessuno nessuno vuole uscire dal trend. Una correzione sarebbe salutare per dare energia al probabile rally di fine anno. Un eventuale storno in area 1.130 sull' S&P 500 potrebbe essere un buon livello di entrata per chi è fuori dal mercato. Per chi è dentro è difficile uscire e rientrare per guadagnare qualche punticino in quanto la volatilità è in aumento ed uscire in questo momente potrebbe significare rientrare ad un prezzo più alto. Quindi rimaniamo sereni in quanto il trend rialzista è ancora ragionevolmente solido.

giovedì 14 ottobre 2010

C'è del buono sui mercati ...




Dove sono posizionati i mercati attualmente?
Dove potranno ad arrivare fra dieci anni?
Non serve provarci in quanto qualsiasi considerazione sarebbe folle. Facciamo qualche analisi insieme: cosa hanno fatti i mercati fino ad oggi? Quale può essere l'importanza della divesificazione valutaria? Il grafico ci permette di visualizzare l'andamento di alcuni inortanti mercati espresso in dollari per rendere il confronto omogeneo. Non ci vuole molto a capire che i migliori risultati nel tempo li hanno dati i mercati emergenti. Chi ne ha aprofittato? Ben pochi in quanto gli strumenti disponibili sul mercato italiano agli inizi degli anni '90 erano veramente ridotti al lumicino ed i patrimoni in gestione erano risibili.
proviamo ad osservare lo stesso grafico espresso in valuta locale. Diventa quasi irriconoscibile la differenza è davvero notevole. Fino ad ora tutti i paesi emergenti hanno approfittato della debolezza delle valute per stimolare la crescita economica, magari mantenendo più debole possibile la valuta. Il rendimento annuo dall'89 al 2010 è stato del 5% composto se considerato in dollari mentre diventa del 13% se espresso in valuta locale. Attualmente gran parte delle economie mature premono per riequilibrare questa situazione ed anche il FMI stà cercando di trovare dei rimedi per stabilizzare i tassi di cambio. Dove ci potrebbe portare tutto questo? Difficile a dirsi però in un'economia globale si tenderà sempre più a riequilibrare gli sbilanciamenti. Nemmeno la Cina riesce più a mantenere il ferreo controllo sulla popolazione, e addirittura Fidel Castro ha messo in discussione il comunismo. Quindi i mi aspetto una fase di rallentamento delle nuove economie unito ad un ridimensionamento delle economie mature. In sostanza nel tempo i mercati sono destinati a salire magari con una maggior gradualità. Se osserviamo l'indice azionario mondiale da 1970 ad oggi in scala logaritmica quasi non si notano le numerose e violente correzioni. Dobbiamo sempre ricordarci che stiamo parlando di asset allocation e non di trading. Quindi quando ci muoviamo sul mercato lo facciamo in ottica di medio lungo periodo e non di mordi e fuggi. Non dobbiamo stare tutto il giorno a controllare i mercati ma dobbiamo costruire un portafoglio diversificato che nel tempo aumenti i valore atraverso l'utilizzo di strumenti poco che presentano caratteristiche di correlazione diverse.

Come scegliere un Etf .

Ci sono molti aspetti da considerare nella scelta di un Etf.
  1. In primo luogo il sottostante e per i più smaliziati anche se si tratta di un paniere fisico o derivato, ma l'aspetto di gran lunga più importante sono i contratti e i volumi scambiati. Questo aspetto è fondamentale per qualsiasi strumento finanziario. Sul book esistono sempre dei prezzi denaro lettera del market maker ma in caso di elevata volatilità lo spread può essere importante. Questo aspetto può generare perdite rilevanti soprattutto nelle fasi di panic selling. Mi permetto di sconsiglare gli ordini al meglio sia in acquisto che in vendita perchè possono provocare l'apertura di posizioni a prezzi eccessivamente elevati e chiusure in perdita in una fase di caccia agli stop. Un Etf liquido (che ha molti scambi) e di conseguenza un book profondo offre qualche garanzia in più. Restain teso che nelle fasi di elevata volatilità anche gli strumenti più liquidi possono riservare spiacevoli sorprese. 
  2. Mai concentrare il capitale in un unico strumento. Per quanto la scelta possa essere ponderata ed oculata la diversificazione è sempre un aspetto fondamentale da considerare. Premesso che se il nostro orrizzonte temporale è breve, fra i 6 e i 12 mesi, la soluzione da privilegiare è il conto corrente remunerato, il 2% netto oggi è un tasso decisamente ottimo in assenza di rischio. Basti pensare che un Etf Eonia su base annua rende si e no lo 0,4% che vengono erosi dalle commissioni di compravendita. Per cominciare sarebbe bene discriminare le scelte in base al tempo. Breve periodo,  fino a 12 mesi il conto remunerato và benissimo. Medio periodo, 1 - 3 anni un portafoglio obbligazionario diversificato è lunica scelta possibile. In questa fase di mercato è necessario fare attenzione alla scadenza media dei titoli sottostanti. Ad esempio acquistare un Etf indicizzato all'inflazione o a tasso variabile non dovrebbe riservare sorprese. Nulla di più erraro in quanto se i titoli sottostanti hanno durata superiore a 7 anni, in caso di aumento dei tassi i corsi potrebbero avere delle significative ripercussioni negative. Il discorso è ancora più significativo in caso di titoli a tasso fisso. Lungo periodo, superiore ai 3 - 5 anni qui il discorso diventa decisamente più articolato in quanto richiede un'applicazione maggiore. Mentre nelle durate più brevi il rischio è relativamente contenuto qui le cose cambiano. Per cominciare è consiglibile leggere attentamente la documentazione informativa fornita dall'emittente. Meglio ancora andare a vedere il portafoglio ed ogli singolo titolo. In seguito stabilire degli obiettivi a priori. Ad esempio se l'andamento non è quello atteso, uscire dalla posizione. Finchè non si comprendono bene gli strumenti mai mediare le posizione in perdita. Questa strategia ha fatto perdere delle fortune. Guardate negli ultimi anni l'andamento grafico del gas naturale confrontato con l'Eurostoxx50 (che non ha dato risultati eclatanti). Per la precisione ho fatto una simulazione che dovremmo sempre tenere ben chiara davanti agli occhi. Il caso è abbastanza particolare e probabilmente nel tempo ci sarà un recupero in quanto si tratta di una risorsa naturale scarsa. Se si fosse trattato di un titolo azionario (suscettibile di fallimento), o un titolo obbligazionario (suscettibile di default) non so quanti dormirebbero sonni tranquilli.
  3. Ultimo aspetto, probabilmente il più importante: investire in ciò che si comprende. Se metto il mio sudato denaro in qualcosa che non capisco è perdo, c'è il rischio di essere attanagliati dalla frustrazione e di conseguenza fare delle scelte irrazionali. L'investimento consapevole si costruisce un passo alla volta nel tempo facendo attenzione a tagliare le eventuali perdite fin da piccole perchè se le facciamo crescere troppo corriamo il rischio di trovarci con una allocazione dei nostri soldi difforme dalle nostre esigenze e di conseguenza perdendo il controllo del nostro portafoglio ci porta inevitabilmente vesro il baratro. E' como guidare contromano in autostrada, prima o poi ci ritroviamo di fronte un Tir. Pensiamoci.

martedì 12 ottobre 2010

Un Etf per tutte le stagioni.

In un ottica di diversificazione uno degli strumenti più interessanti è senza dubbio l'EMERGING MARKETS LIQUID EUROBOND INDEX ETF - ISIN: LU0321462953 che potete trovare sul sito: www.dbxtrackers.it. Il portafoglio contiene 40 titoli di emittenti sovrani con rendimenti decisamente interessanti. Nell'immagine il grafico viene confrontato con un etf Eurocash, privo di rischi. Mi piace sottolineare come dal crollo di metà settembre 2008 sono stati sufficienti solo 9 mesi per recuperare i livelli pre-crisi. Non credo ci possano essere tanti altri strumenti che a parità di rischio abbiano dato simili risultati, quasi il 10% composto su base annua. I corsi dei titoli sono senza dubbio elevati ma un 10% del portafoglio può essere destinato anche dagli investitori più pavidi. Non dobbiamo dimenticare che anche dal punto di vista dei tassi di interesse non c'è una correlazione diretta con le economie mature. Per questo motivo un eventuale aumento dei tassi in eurolandia non produce gli stessi effetti su questo paniere di titoli.

mercoledì 6 ottobre 2010

I piccoli vendono sui minimi e le mani forti acquistano

Il gioco continua ... ogni movimento correttivo diventa occasione di acquisto. Niente di nuovo sotto il sole. Gli investitori istituzionali continuano ad accumulare azioni con precisione certosina. Appena i mercati raggiungono la parte bassa del canale di trend lateral-rialzista scattano gli acquisti. Il grafico con time frame a 4 ore  permette di identificare il canale con buona precisione. Da notare come lunedì 4 ottobre si è verificata una caccia agli stop che ha provocato una uscita dal canale con appoggio sulla media mobile a 100 periodi. Se questo non è un segnale di forza ... Cosa posso dire penso proprio che potremo stare tranquilli per un bel pò in quanto dopo la fase di accumulo, secondo la legge di Dow, fa seguito la fase di euforia che mi sembra ancora ben lontana. Non dobbiamo dimenticare di mantenere sempre sotto controllo le dimensioni della componente a rischio del nostro portafoglio. Quanto i guadagni incominciano a maturare è buona norma portare a casa i risultati positivi. Non dobbiamo mai dimenticare il detto: "Vendi, guadagna e pentiti". Chi si accontenta molto spesso nel tempo riesce a costruire i risultati migliori perchè guadagna di più chi perde meno. Quando ci dimentichiamo queste regolette auree  prima o poi siamo costretti a pagare il mercato. Ed il mercato non fa sconti a nessuno.

P.S. Dobbiamo sempre ricordare che l'indice S&P500 è espresso il dollari qundi per noi eurofili il recupero sul biglietto verde ha azzerato i guadagni dell'indice. Quindi nelle scelte di investimento dobbiamo sempre tenere a mente l'esposizione valutaria che non è mai trascurabile. Per chi sceglie strumenti coperti dal rischio cambio (edged) non dobbiamo dimenticare il costo della copertura che soprattutto per gli investimenti obbligazionari potrebbe erodere gran parte dei guadagni non esistono mai opportunità di guadagno senza rischi. Se ci metto un'assicurazione (edge) anche se il costo è occulto e non identificabile c'è e si vede nei risultati.

giovedì 30 settembre 2010

Bad news good news.

In questo mese è successo un'pò di tutto. tante brutte notizie ma i mercati azionari tengono. Aumentano le tensioni in medio-oriente obama è ai minimi di popolarità prima delle elezioni di mid-term, scioperi in tutta Europa. La situazione nazionale non mi permette di fare alcun commento in quanto ritengo sia assolutamente incommentabile ... Detto questo sempra proprio che i declassamenti di Spagna e Irlanda nonchè il salvataggio di Anglo Irish Bank non abbiano scalfito il trend rialzista di fondo generando solo opportunità di acquisto. D'altra parte come ho sottolineato più volte prima o poi i tassi europei e nordamericani dovranno ricominciare a salire ed i margini di rendimento attuale non attraggono liquidità. Tanto più se l'euro recupererà ancora qualche figura gli investitori esteri potrebbero portare a casa le plusvalenze in valuta. A questi livelli un aumento dell'esposizione sui mercati azionari non sarebbe poi troppo rischioso.

venerdì 24 settembre 2010

Portafogli al 24/09/2010

Settimana in leggera flessione, penso che abbiamo visto dei minimi importanti. Il trend sui mercati azionari appare lateral/rialzista, potrei alleggerire qualcosa di obbligazionario. Per il momento continuiamo con serenità.

                 R. Assoluto          Tend. Annuo             Obiettivo 31/12/2010
Mid Risk      5,85%                    8,09%                              12%
Low Risk     4,98%                    6,88%                                8%
Safe             3,26%                    4,49%                                5%

E anche settembre se ne stà andando ...

Il mese tradizionalmente più ostico dell'anno ci stà lasciando senza grossi danni. Siamo tutti in attesa di ottobre per cavalcare il rally di fine anno e per zittire definitivamente i gufi che sono ancora in attesa del double deep. Sembra proprio che la tanto temuta W abbia lasciato il posto ad altre rappresentazioni meno drammatiche. La disoccupazione rimane il problema più difficile da risolvere a livello di economie mature mentre per le nuove economie ci sono già voci di possibili bolle. Mi aspetto per questo fine anno tutto ed il cotrario di tutto. Del resto le notizie più sono catastrofiche e più fanno vendere i giornali. Personalmente ritengo che il questo momento chi è dentro il mercato azionario può incrementare qualcosa. Chi è fuori può entrare senza grossi timori. Per quanto riguarda il mercato obbligazionario la faccenda si complica. Chi è dentro può rimanerci facendo attenzione alle scadenze più lunghe da alleggerire progressivamente. Massima duration 3 - 5 anni. Stesso discorso vale per le obbligazioni corporate. Un pò diverso per i titoli dei mercati emergenti chi conservano ancora un discreto appeal senza esagerare con la duration che può essere aumentata di 1 o 2 anni. Chi è fuori farebbe meglio ad orientarsi su gestioni liquide, oggi è difficile trovare qualcosa che renda più del 2% netto a rischio ragionevole.
In conclusione chi è disposto a rischiare qualcosa può chiudere positivamente l'anno, chi invece si muoverà verso il reddito fisso soprattutto se a scadenze superiori a 5 anni avrà di sicurò delle spiacevoli sorprese. le perdite più significative arriveranno dai fondi obbligazionari di medio lungo periodo, infatti alla perdita in conto capitale antranno a sommarsi le commissioni di gestione.
L'immagine vi permette di notare nell'ultimo mese la differenza fra un etf contenete titoli di stato a 1-3 anni confrontato con scadenze più lunghe.

venerdì 17 settembre 2010

Il punto dei portafogli.

Allo stato attuale siamo abbastanza allineati agli obiettivi di inizio anno. Confido di raggiungere tutti e tre gli obiettivi senza ulteriori ribilanciamenti.

17/09/10    R. Assoluto    Tend. Annuo    Obiettivo 31/12/2010
Mid Risk        6,30%            8,97%                     12%
Low Risk       5,39%            7,66%                       8%
Safe                3,38%            4,79%                       5%

Perchè non ho modificato i miei portafogli.

Chi ben inizia ... Ho cercato di costruire i portafogli con strumenti di investimento correlati inversamente. In questo modo probabilmente non si riusciranno ad ottenere risultati straordinari ma anche le oscillazioni negative doverbbero essere contenute. Chiunque può utilizzare liberamente i miei suggerimenti di asset allocation senza aspettarsi grossi guadagni ma neanche grosse perdite.
Chi in questo momento si trova della liquidità da investire dovrebbe evitare il reddito fisso in quanto ha già fatto moltissimo e soprattutto nelle scadenze superioriori a 3-5 anni comporta un forte rischio di perdite in conto capitle in quanto i corsi sono tiratissimi. Un Btp con cedola 5,25% e scadenza 2017 quota 112,00 difficilmente i corsi potranno salire ancora. di sicuro ad agosto 2017 sarà liquidato a 100,00 per cui chi lo acquistasse oggi incasserebbe 7 cedole ma perderebbe il 12% in conto capitale. Analogo discorso vale per Etf e fondi obbligazionari con titoli a scadenze medio lunghe. Non rimane che accontentarsi di rendimenti molto contenuti dei titoli a breve intorno all'1% netto ed accettare qualche rischio sul mercato azionario. Sono da preferire: Dax, Nasdaq, Asx200, Bric.

Ad esempio: Lyxor Etf Dax LU0252633754, Powershares Eqqq Fund IE0032077012, Db X-Trackers S&P/Asx 200 Etf  LU0328474803, Ishares Ftse Bric 50 IE00B1W57M07.

La precisione dell'analisi tecnica.

Analizzando il grafico S&P500 giornaliero ho provato a disegnare una forchetta di Andrews fra Minimo del 2002, massimo del 2007 e minimo del 2009 il segmento centrale va ad intercettare proprio i massimi degli ultimi mesi. Mi viene da pensare ad uno spartiacque che una volta superato stabilmente portebbe fare partire l'atteso rally di fine anno. Questo non escude possibili ritracciamenti ma una chiusura di fine anno leggermente sopra i massimi di aprile non mi sembra una follia. Mi aspetto per la prossima settimana dei precisi segnali in tal senso.

giovedì 2 settembre 2010

Prove tecniche di rally.

Settembre tradizionalmente è il mese peggiore dell'anno. Il Dow Jones 2 anni su 3 ha offerto performance negative nel mese di settembre, siamo forse in presenza dell'eccezione che conferma la regola? Come sempre è bene navigare informati. Giovanni lapidari nel suo sito www.lapidari.it ci offre quotidianamente informazioni puntuali e tempestive per il trading intraday ma anche per il position trading. Un aspetto che ha sottolineato stamattina è particolarmente acuto. Nelle ultime settimane il Bund ha conquistato sette figure (7%), in condizioni di mercato normale questo avrebbe provocato un calo delle borse del 20 % circa 1:3 cosa che non si è verificata. Di conseguenza nel momento in qui si inizierà a smobilizzare un pò di reddito fisso ci potrebbero essere delle belle sorprese sulle borse. La disoccupazione continuerà probabilmente ad essere il problema più difficile da affrontare e continuerà ad esserlo probabilmente per tutto il 2011. D'altra parte il basso costo del denaro continuerà a sostenere la ripresina delle economie mature e la crescita sostenuta delle nuove economie.

martedì 31 agosto 2010

Ripresa dell'attività

Il punto a fine agosto. 
E' passata l'estate e non ho apportato alcuna modifica ai portafogli. Che cosa è successo? I mercati hanno fatto un pò le bizze ma una buona diversificazione permette di affrontare anche i momenti difficili con serenità.

Risultati al 30/08/2010
Safe + 3,04% (tendenziale annuo + 4,63%)
Low Risk + 4,07% (tendenziale annuo + 6,22%)
Mid Risk + 4,40% (tendenziale annuo + 6,74%)

I risultati più significativi sono emersi dai metalli preziosi che hanno mantenuto livelli lusinghieri stabilmente intorno al 20%. Una delle sorprese più interessanti è arrivata da dai titoli di stato emergenti investiment grade che hanno superato il 9%. Tengono bene anche i mercati emergenti tutti leggermente positivi.

Cosa ci aspetta nell'immediato futuro?
Alcune economie sono in fase di ripresa altre arrancano. C'è grande incertezza con il bund a livelli incredibilmente elevati ed i mercati azionari forse eccessivamente depressi. In questo momento di isteria collettiva perndere delle decisioni è come giocare a testa o croce. Chi è liquido è meglio che ci rimanga, mentre chi è posizionato sui mercati deve armarsi di pazienza al fine di valutare gli sviluppi futuri.
La settimana scorsa venerdì 27 alle 16.00 ora italiana quando Ben Bernanke ha iniziato a fare il pompiere in 5 minuti è crollato tutto: Bund, materie prime, oro, borse ... In situazioni di questo tipo la cosa migliore da fare è ... non fare nulla.

martedì 11 maggio 2010

Passata la paura?

Non ancora. I governi dell'eurozona hanno lavorato di domenica. Probabilmente è questo che ha risollevato i mercati. Dato che i politici non brillano per tempestività, l'eccezionalità dell'evento ha dato un impulso straordinario di indirizzo politico a sostegno della moneta unica. La realizzazione concreta del piano esposto deve passare le forche caudine dei parlamenti nazionali e questo soprattutto in Germania non è poi così scontato. In mezzo a tutto questo marasma i dati positivi sulla ripresa economica in Usa, ma anche nel resto del Mondo, pasano quasi in secondo piano però sono proprio questi che sostengono e favoriscono l'attuale fase di accumulo. Per quanto riguarda i miei portafogli non intendo modificare nulla in quanto in trend positivo su tutte le strategie non ha risentito troppo delle variazioni di questi giorni. L'Etfs Precious Metals Dj-Ubsci in particolare da inizio anno ha superato il 20% di rendimento (in euro).

Risultati al 11/05/2010
Safe  +2,25% (tendenziale annuo +6,52%)
Low Risk  +3,6% (tendenziale annuo +10,56%)
Mid Risk  +4,09% (tendenziale annuo +12,02%)

Gli Asset mi sembrano abbastanza equilibrati ma mi piace sottolineare alcuni aspetti:
  1. Il dato relativo alle borse europee è l'asset più negativo e la protezione non ha avuto grande effetto.
  2. Le componenti legate al dollaro sono quelle che hanno premiato di più: metelli preziosi, nasdaq & mid cap.
  3. Gli obbligazionari si sono comportati molto bene. 

venerdì 7 maggio 2010

Ma Trichet non dovrebbe fare il pompiere?

Mi sembra di assistere ad uno psicodramma. Jean-Claude Trichet l'attuale presidente della BCE candidamente afferma a mercati aperti che l'opzione di acquistare bond per combattere la crisi del debito sovrano non è stata discussa, cosa che ha fatto aumentare gli spreads sui Cds in tutta Europa. Mi piacerebbe sapere di cosa abbiano discusso alla BCE. A questo punto sembra veramente che tutte queste manovre concorrano ad indebolire l'euro. Ieri il cambio euro/dollaro è arrivato in area 1,26 un'area in cui sono concenrtati i maggiori volumi negli ultimi 5 anni ed anche un supporto costruito dal supporto costruito sui minimi di  novembre 2005 e novembre 2009. Riuscirà in nostro euro a tenere? Nel breve con la volatilità in aumento non si possono fare previsioni attendibili ma nel medio periodo mi aspetterei una fase di congestione in area 1,26. Resta inteso che qualora l'indebolimento persista, il prossimo obiettivo diventa 1,15.

giovedì 6 maggio 2010

Panic selling? Vedo tante buone opportunità di acquisto.

Con le borse in calo diffuso e l'euro in costante e continuo deprezzamento su tutte le valute cosa si può fare?
personalmente mantengo le posizioni. In quanto ritengo che l'attuale aumento di volatilità sia dovuto più all'incertezza diffusa che ad altri aspetti. Nel dubbio vendo. Seguendo la teoria della stagionalità dei mercati: sell in may ... Qualcuno potrebbe stare alla finestra ed attendere momenti migliori. Personalmente credo che ci siano ottime opportunità di asset accumulando su tutti i mercati a valuta forte e sulle materie prime. Senza fare delle analisi particolarmente approfondite mi limiterei ad analizzare la situalzione dell'euro contro il dollaro. La nostra moneta ha perso gran parte della sua credibilità, un pò per l'inerzia dei politici, un pò per la situazione dell'aumento del deficit in tutti i paesi di eurolandia. Nel tempo è difficile attendersi un recupero di credibilità. La credibilità si costruisce lentamente ma si perde molto rapidamente e questo vale anche per la Germania. Possiamo aprofittare in qualche modo di questo aspetto? Mi limito a dare 2 consigli.
  1. Non esagerare mai con l'esposizione valutaria di un portafoglio, il 30% può essere il limite massimo, in quato bisogna sempre ricordare che noi mangiamo in euro e di conseguenza anche se le opportunità fanno gola è meglio non esagerare.
  2.  La valuta ha un effetto leva in entrambi i sensi basti pensare cosa è capitato a chi deteneva titoli o fondi in dollari nel momento in cui i mercati erano in down-trend ed il dollaro si deprezzava sull'euro. Quindi quando decidiamo di esporci alle valute straniere dobbiamo essere consapevoli di quello che facciamo o ci consigliano di fare.
Detto questo osserviamo cosa è successo a chi ha investito in dollari negli ultimi sei mesi.
Ho scelto il Russel 2000 (mid cap) espresso in euro vs il Dow Jones espresso in dollari per evidenziare l'effetto valuta. Non credo siano necessari commenti.
Anche chi ha scelto i titoli di stato americani non ha di che lamenarsi. Personalmente prediligo i Tips (titoli a tasso variabile) che probabilmente hanno premiato chi li ha sottoscritti al di là di ogni aspettativa. I dati provengono da borsaitalia. Ho confrontato i Tips con l'indice globale dei titoli di stato coperto da rischio cambio. Pensiamoci.

venerdì 23 aprile 2010

La stagionalità dei mercati.

Ogni tanto la storia può essere di aiuto. L'unico mercato che ci permette di avere dei dati sufficienti e corretti è quello Nordamericano. Segnalo il link al sito di massimo Intropido che a mio avviso evidenzia in maniera estremamente chiara e sintetica la stagionalità dei mercati. Ritengo sia un ottima tabella di marcia per chi inizia.
http://www.ricercafinanza.it/lezioni_di_analisi_tecnica-3.html

Non vedo segnali di inversione, però ...

Anche ieri l'S&P500 ha tenuto ed i volumi sono in costante aumento può essere dovuto alle le mani forti che stanno aleggerendo? Non ho le capacità per un'analisi di questo fenomeno però mi sembra di identificare una congestione in area 1200. Siamo sui livelli di luglio 2008 l'economia mondiale si stà lentamente risvegliando ma l'Europa si ritrova a fare i conti con alcune nazioni che hannno utilizzato un pò troppa creatività nei conti pubblici, la Grecia in primis, ma anche Portogallo, Irlanda e Spagna. Cosa ci riserveranno i mercati per l'estate? Questi sono alcuni degli aspetti da considerare nelle scelte di asset allocation.
  1. Il problema dell'Euro è di difficile soluzione, se da una parte la stabilità e la forza di una valuta mantiene il potere d'acquisto, agevola le importazioni e aiuta a tenere sotto controllo l'inflazione; dall'altra frena le esportazioni ed in questo ambito la Germania anche se non lo ammetterà mai apertamente, è la nazione che ottiene i maggiori benefici da una svalutazione della moneta unica. Di conseguenza ritengo plausibile un ulteriore indebolimento dell'euro che potrebbe puntare quota 1,25.
  2. In presenza di una ripartenza soft con livelli di disoccupazione ancora elevati, è difficile attendersi un aumento dei tassi in eurolandia per tutto il 2010. Di conseguenza i rendimenti obbligazionari dovrebbero rimanere stabili. 
  3. Le nuove economie viaggiano con il vento in poppa di conseguenza nel medio lungo periodo 2 - 3anni il rendimento azionario di Cina, India & Brasile è destinato a rispecchiare i tassi di crescita economica. Credo che nessuna delle economie consolidate sarà in grado di reggere il passo. Da non trascurare il possibile effetto positivo di una rivalutazione delle valute locali.
Come agire alla luce di queste considerazioni?

Chiudere le posizioni azionarie in Eurolandia almeno finchè la situazione valutaria  non si sia stabilizzata ed aumentare l'esposizione valutaria attraverso fondi o etf che investono in valute forti: AUD, CAD, USD. Mantenersi neutrali nei mercati emergenti e leggermente sotto pesati sui mercati Nordamericani.

mercoledì 21 aprile 2010

Dai mercati segnali positivi oltre ogni aspettativa.

La volatilità ha fatto la sua fugace apparizione ed è scomparsa in due giorni. Si tratta del segnale migliore che ci si potesse aspettare. E' già finito tutto il panico? Il vix è tornato ai livelli pre Goldman e pre erruzione forse anche troppo presto. La notizia più interessante apparsa in questi giorni arriva da Pechino dove Huang Guanyu il De Paperoni cinese padre e fondatore di Gome catena di distribuzione elettronica è indagato per manipolazione del prezzo della sua azienda in borsa. La cosa in Cina per anni è stata la norma per il mercato azionario ma ora il governo ha deciso di agire in modo esemplare per regolamentare il tutto. Un segnale molto importante da un mercato che fino ad ora non si era mai preoccupato delle regole.

lunedì 19 aprile 2010

Un interessante test per i mercati.

Questa settimana pensavo di alleggerire delle posizioni al fine di mettermi al riparo dai mesi più rischiosi dell'anno. Se però i mercati riescono a fronteggiare due eventi estremamete significativi come l'indagine della Sec su Goldman e l'erruzione del vulcano islandese dal nome impronunciabile penso di rivedere il tutto. Una chisura sopra la MM a 26 gg dell'S&P 500 potrebbe essere un segnale estremamente positivo. In questo caso manterrei inalterate le posizioni in quanto lo riterrei un segnale di mercato decisamente solido. Una chiusura del 24 aprile al di sotto della MM a 26 periodi mi farebbe rimanere fedele all'idea iniziale di alleggerire la componente azionaria.

venerdì 16 aprile 2010

Arriva la correzione?


Può darsi ma credo che il trend di medio periodo rimarrà positivo. Nel grafico in allegato relativo all'S&P 500 settimanale (chiusura del 15 aprile) si può notare come l'inversione di tendenza di febbraio sia partita dall'incrocio con la media mobile a 100 periodi superando di slancio il livello 50% di Fibonacci per puntare al 61,8 che guarda caso coincide con la media mobile a 200 periodi. Direi che attendersi una correzione in area 1.120 è quasi scontato. Il proseguo dipende dalla tenuta di questo livello. Mi aspetto la formazione di un canale laterale con un'oscillazione con supporto in area 1.120 e resistenza in area 1.228 che dovrebbe continuare probabilmente fino ad ottobre. In seguito la media mobile a 200 periodi dovrebbe diventare il supporto di lungo periodo.

martedì 6 aprile 2010

Come stanno andando i portafogli 2010?

Sono soddisfatto dei risultati in quanto il trend prosegue abbastanza bene. Ricordo che gli obiettivi sono abbastanza ragionevoli:
  1. Portafoglio Safe: target 5%, attuale +2,61% 
  2. Portafoglio Low-risk: target 8% + 4,57%
  3. Portafoglio Mid-risk: target 12% + 4,94% 
Come ho ripetuto più volte l'obiettivo dei miei portafogli non è il risultato assoluto, ma un target ragionevole con oscillazioni contenute. Come ho anticipato prevedo di alleggerire qualche posizione a fine mese ed intendo comunicarlo con qualche giorno di anticipo. Mi piace sottolineare l'ottimo andamento dell'Etf che replica il Russel 2000 (2000 titoli principali della borsa americana). Questo risultato è dato dalla combinazione di aumento dell'indice sottostante sommato alla rivalutazione del dollaro. In portafogli di dimensioni contenute non è facile muoversi sulle valute, ma una leggera componente valutaria può aumentare la stabiltà del portafoglio stesso. Se valutiamo i dati sopra esposti in termini tendenziali il tutto diventa:

  1. Portafoglio Safe tendenziale annuo  10,59%
  2. Portafoglio Low-risk tendenziale annuo  19,12%
  3. Portafoglio Mid-risk tendenziale annuo 20,78 %

Buona continuazione.

Nota. Qualcuno noterà delle leggere differenze di rendimento fra strumenti analoghi in portafogli diversi, questo è dovuto al diverso prezzo di acquisto. Ho costruito i portafogli la prima settimana di gennaio ed ho effettuato gli acquisti a mercati aperti con le conseguienti variazioni nel prezzo di acquisto.

Niente di nuovo sotto il sole Vix in calo costante.


Il Vix continua il suo trend discendente/laterale. In dati macroeconomici sono in recupero ed i consumi incominciano a risalire. Rimane il problema della disoccupazione che purtroppo ci accompagnerà probabilmente per tutto il 2010 e probabilmente anche per parte del 2011. Cosa fare? Io mantengo le posizioni di inizio anno, probabilmente penso di alleggerire alcune posizioni a fine aprile in quanto una correzione a maggio non sarebbe del tutto inattesa. Casa altro dire? Non saprei. Per chi ama il trading ci saranno delle buone opportunità, anche se non credo sia facile shortare un mercato che di base tende al rialzo anche in presenza di segnali in tal senso. Probabilmente ci risentiremo a fine aprile per ribilanciare i portafogli e poi protremo aprezzare le splendide giornate estive.

lunedì 1 marzo 2010

Finalmente una brutta notizia, o forse no.

La fiducia dei consumatori Usa ha subito una battuta d'arresto spiazzando le previsioni degli analisti ma non le borse. Il dato è passato da un 56,5 di febbraio a 46 ma gli effetti sui mercati finanziari non sono stati negativi come ci si oteva attendere.
La correzzione che tutti attendevano è arriata, ha creato un pò di scompiglio ma sembra proprio si stia esaurendo. Il Vix ha chiuso sotto quota 20 è questo di sicuro indica un rasserenamento degli operatori. Stiamo riprendendo il trend rialzista? E' troppo presto per individuari segnali di inversione significativi. La settimana prossima ricorre 1 anno dall'inizio del trend rialzista, chi ha avuto il coraggio di cavalcarlo agli inizi di sicuro si trova in una situazione di grande serenità ma soprattutto di forti guadagni.
Nei 12 mesi trascorsi era sufficiente mettere del denaro in un qualsiasi mercato: azionario, obbligazionario, corporate, comodities; per ottenere buoni risultati. Personalmente le operazioni che mi ha dato maggior soddisfazzione sono state quelle effettuate sui mercati Bric ed euro High Yeld. Sono riuscito nel difficile intento di trovare uno dei pochi flop dell'anno: il gas naturale. In un'ottica di diversificazione capita, naturalmente con una quota estremamente contenuta. Quest'anno non sarà altrettanto facile ottenere risultati lusinghieri, molto dipenderà da cosa riuscirà a fare l'Unione Europea per l'euro. la Fed ha dato il primo segnale anticipatore della exit strategy, molto contenuto ma significativo. La situazione dei Pigs (Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna) non consente all'UE di fare altrettanto e fino ad ora nessuno in ambito comunitario è riuscito a proporre soluzioni credibili. Siamo prossimi alla crisi dell' Euro? Paradossalmente il salvagente arriva dall'esterno. Se andiamo ad analizzare la situazione di indebitamento di Usa e Giappone troviamo situazioni molto simili. In particolare il modello Giapponese è emblematico in quanto presenta un debito pubblico in costante e continuo aumento ed una sitazione socio economica stabile in condizioni di reddito pro capite in linea con le economie avanzate. In estrema sintesi se nessuno riesce a rispettare le regole del gioco, basta cambiarle.
Come comportarsi in un contesto globale che rasenta la fanta-finanza? Facendo attenzione in particolare all'affidabilità in particolare nel reddito fisso. E' logico attendersi un aumento dei rendimenti dei paesi sopra citati ma come tutti sanno nessuno regala nulla. Dovendo accettare un rischio emittente più elevato preferisco optare per titoli corporate. Un altro aspetto da non trascurare, che tutti hanno appreso da Lehman B. in presenza di Rating elevato e rendimenti elevati, meglio tenersi alla larga.
Per oggi penso basti, da maiale consapevole continuo a mantenermi moderatamente rialzista ed attendo fine marzo per fare le considerazioni relative ai portafogli.

venerdì 5 febbraio 2010

Secondo voi dove saremo a fine anno?

Devo ammettere che in questo momento ci sono delle ottime opportunità per aprire posizioni di medio-lungo periodo. Gli stumenti possono essere quelli che preferite: Etf, certificati, fondi comuni italiani, Fondi comuni esteri. L'importante è scegliere i mercati più interessanti. La serie storica illustra l'andamento di 5 indici negli ultimi 5 anni il risultato di un investimento in euro in europa ha deluso mentre nei mercati emergenti è accaduto esattamente l'opposto. La Cina è stata, e probabilmente sarà ancora, la locomotiva dei mercati finanziari. Non dobbiamo inoltre dimenticare che in caso di una rivalutazione della valuta locale il risultato potrebbe essere straordinariamente positivo per un investitore in euro.

Alessandro Fugnoli ha lasciato Abaxbank per Kairos.

Uno degli esperti di finanza più lucidi e comprensibili in circolazione nel nostro paese si è trasferito presso la Kairos Patners. Alessando Fugnoli nella prima uscita annuale della sua newsletter è riuscito a sintetizzare i 6 paginette il quadro economico finanziario globale in modo straordinariamente efficace. Mi permetto di segnalare il link de Il Rosso & il Nero. Buona lettura.

N.B. Per i neofiti consiglio una lettura attenta anche delle sfumature.

Nel dubbio si vende.


C'è un'aria pesante nei mercati finanziari. siamo sull'orlo di un'altro baratro? Penso proprio di no. In questo momento sono scattati tutti i segnali di warning in termini di analisi tecnica: Vix in aumento, correzzione con volumi in aumento in prossimità di livelli importanti mi riferisco al 50% di Fibonacci sull'S&P500. Questi si accompagnano molto bene con le affermazioni di exit strategy che incominciano a farsi sentire de parte di molti governi Nazionali e Federali insieme all'influenza di Paul Volker nei confronti delle banche Too big to Fail. Il quadro tecnico è mutato? Non esistono verità assolute ma con un pò di buon senso potremmo fare alcune considerazioni.
Come sempre i nodi vengono al pettine in ogni caso di conseguenza chi ha speso troppo e molto spesso ha "elaborato i conti" alla fine si vede costretto a gettare la maschera. I problemi di deficit di Grecia, Spagna, Irlanda e Portogallo stanno provocando una crepa nella moneta unica. Era prevedibile? Assolutamente Sì. Per quale motivo non si è corsi ai ripari in tempo? Forse perchè tutto sommato va bene così. Qualcuno penserà che stò scrivendo a vanvera, può essere. Ma per un istante andiamo a verdere gli effetti nel panorama valutario internazionale.
L'indebolimento dell'euro ha molti effetti positivi in termini di esportazioni, aspetto nel quale l'UE in questo momento stà soffrendo molto. Un rafforfamento del dollaro fino a livelli prossimi ad 1,20 potrebbe essere auspicabile ma soprattutto la valuta che tutti sperano si rafforzi è il renminbi cinese.
Quali influenze avrà tutto questo sul mercato obbligazionario?
I titoli denominati in euro saranno meno appetibili per gli stranieri. Per chi apartiene all'eurozona potrebbe essere utile una diversificazione in valuta fino ad un massimo del 25% della componente obbligazionalia del portafoglio. Non ci sono sul mercato molte opportunità attraverso gli Etf, i più interessanti sono:
iShares $ Corporate Bond è un fondo obbligazionario corporate che consente di superare le difficoltá di un investimento diretto in obbligazioni societarie.
iShares $ TIPS è un fondo obbligazionario che offre un’esposizione a un paniere diversificato di obbligazioni legate all’inflazione di diversa scadenza emesse dal governo americano.

sabato 30 gennaio 2010

Chiusura di settimana negativa, o forse no?

Mi è piaciuto molto il taglio dato da Massimo Intropido nella sua opinione del 29 gennaio. I dati usciti in settimana sono stati molto positivi e soprattutto diverse società hanno superato le aspettative dal punto di vista fondamentale anche le previsioni di crescita sono positive. La spiegazione di questo ribasso può essere ricercata nel tentativo di inpedire alle banche di continuare a fare utili attraverso il trading. Di conseguenza la vendita di grossi stock di titoli che presentano ottimi fondamentali potrebbero derivare proprio da questo aspetto. Non credo nella vittoria dei ribassisti sul mercato anzi penso si tratti dell'ultimo colpo di coda delle banche per mantenere la loro posizione dominante sui mercati. Personalmente rimango dell'idea che il concetto "Too big to Fail" sia stata la causa principale della crisi finanziaria che tutto sommato siamo in procinto di superare. Da buon maiale attendo fiducioso che i ribassisti depongano le armi.

giovedì 28 gennaio 2010

Stop ai ribassisti


Correzzione sì correzzione no dove siamo? L'S&p500 ha sbattuto violentemente sul supporto in area 1.090 - 1.100 e guardacaso stà tentando un rimbalzo. Passato pericolo? Probabilmente pericolo non c'è mai stato. Il quadro tecnico rimane prevalentemente rialzista e in questo momento ci sono delle buone oportunità di acquisto. Fedele alla mia impostazione da maiale mantengo le posizioni. Potrebbe essere un momento per qualcuno di mediare le perdite. Non fa parte della mia strategia. Mantengo tutte le posizioni aperte senza variazioni. Mi aspetto un recupero già dal mese prossimo. Chi è liquido ha un buon livello per aprire nuove posizioni in particolare sui BRIC. Allego grafico che delinea la differenza di risultati in euro fra mercati: Europa, Usa, World e BRIC. Penso possa essere interessante per tutti considerare che a quattro anni mentre tutti imercati sviuluppati sono ancora negativi i BRIC hanno già recuperato e superato abbondantemente la parità.

venerdì 22 gennaio 2010

Uno strumento interessante.


Riprendo quanto già scritto nel post relativo ai portafogli 2010. Lo strumento che replica l'ES50 Buywrite. Con l'indice DJ Euro Stoxx 50 BuyWrite, Stoxx replica la cosiddetta strategia con opzioni ‘covered call’ . Tale strategia - nota anche come ‘buy-write’ – consiste nell'acquisto di uno strumento sottostante e la simultanea vendita di un'opzione call sullo stesso sottostante che viene rinnovata il terzo venerdì di ogni mese. La strategia è basata sul DJ Euro Stoxx 50, più un'opzione call (corta) sul DJ Euro Stoxx 50 negoziata su Eurex. La metodologia completa di calcolo dell'indice è disponibile su www.stoxx.com. I risultati sono visibili nell'allegato. Lo strumento permette di rallentare la caduta nelle fasi di bear market e di conservare buona parte dei risultati nelle fasi bull. L'Etf quotato a Milano non è liquidissimo quindi bisogna fara un pò di attenzione in merito ai prezzi ed ai volumi. Ottimo strumento da asset, non da trading. L'Etf che replica l'indice è il Lyxor ETF Euro Stoxx 50 BuyWrite Codice Isin FR0010389205.

Tutti i Gestori vedono rosa: borse a picco.


Larry Williams nei suoi straordinari monologhi spesso diceva di aspettare con ansia l'ottimismo dei professionisti della gestione per andare contro corrente. Guarda caso nella settimana in cui quasi tutti i guru della finanza manifestano il loro ottimismo arriva la correzzione ampia e generalizzata. Oggi è venerdì per cui non mi meraviglierei di assistere ad una seduta da panic selling. Ieri (21 gen 2010) il Vix è rimbalzato del 20% l'S&p500 ha chiuso sotto 1.120 ed alcuni titoli statunitensi che hanno presentato bilanci superiori alle aspettative vedi: Google, Amex, Ebay hanno dato segnali di correzione in after hours. Che si fà? Chiudere le posizioni positive sull'azionario non è sbagliato. Non mi posso considerare un esperto di Analisi Tecnica ma potremmo essere giunti ad un top di onda 5 (Elliott Wave) con conseguente A/B/C. Vedi www.fibonaccielliott.it. Mi piace molto il taglio che Valerio Peracchi dà alle sue analisi, complesse ma lineari. Non mi aspetto correzzioni violente e non credo ci siano presupposti per andare short perche seppur la volatilità si mantiene a livelli contenuti il rischio è troppo grosso. Rimango della mia idea in merito al trend di medio lungo periodo per cui da buon maiale mantengo le posizioni. Al termine del movimento A/B/C potrei aumentare l'esposizione su qualche asset ma è troppo presto per queste considerazioni. (L'immagine pubblicata è tratta dal sito di Valerio Petacchi www.fibonaccielliott.it)

sabato 16 gennaio 2010

Nobels Colloquia 2009.

Ho avuto il piacere di partecipare all'evento tenutosi a Trieste il 2 e 3 dicembre. Gli interventi sono stati tutti molto interessanti ma mi ha colpito in particolare Arrigo Sadun, direttore esecutivo del FMI in Italia. L'intervento era imperniato sul panorama macroeconomico internazionale ed in particolare mi ha colpito un'affermazione lapidaria. Alla domanda :"Come sarà la ripresa nel 2010?" Sadun ha risposto: "Probabilmente non sarà a U nè a V e neanche a W. Mi aspetto una ripresa a radice quadrata." In due giorni di dibattiti gli argomenti affrontati sono stati estremamente vari ed articolati ma soprattutto estremamente concordi nelle valutazioni. Tutti si aspettano un rallentamento della crescita economica nelle economie avanzate ed un problema legato alla disoccupazione destinato a protrarsi per un discreto periodo di tempo. Considerando che la crisi finanziaria ha provocato da un lato un forte indebitamento pubblico e dall'altro un aumento della produttività delle società "globali". In conclusione quale futuro ci aspetta? Nessuno può dirlo con certezza ma credo che una visione realistica ci suggerisca di essere flessibili. Cosa intendo per flessibili. La flessibilità deve essere un nuovo stile di vita perche purtroppo o per fortuna sarà sempre più difficile trovare un lavoro per tutta la vita. Su questo argomento consiglio a tutti la lettura del libro di Simone Perotti "Adesso basta" non tanto per emularlo ma per aprire la mente. Dobbiamo abituarci ad orientare le vele in funzione del vento e non aspettare quello favorevole. In conclusione non credo ai pessimisti e catastrofisti ma di sicuro stiamo vivendo una radicale trasformazione socioeconomica, non dobbiamo subirla passivamente ma affrontarla e soprattutto imparare a cavalcarla come fosse un'onda.

venerdì 15 gennaio 2010

Perchè è ragionevole attendersi un futuro positivo?


Mi limito a pubblicare questo grafico relativo al Prodotto nazionale lordo pro capite. La media mondiale è decisamente lontana dalle economie avanzate, ritengo che questo sia il dato più importante da prendere in considerazione. Proprio per questo inserire nel portafoglio una componente legata ai mercati emergenti è destinata a dare sicure soddisfazioni. Negli ultimi 30 anni le economie avanzate hanno quadruplicato il PNL pro capite mentre nel caso di mondo e paesi emergenti lo hanno triplicato. Il boom ecomomico iniziato negli anni 80 ha prodotto benessere e ricchezza nelle economie avanzate creando un gap socio economico sempre più ampio con il resto del mondo. E' ragionevole attendersi una riduzione del gap derivante dal rallentamento di chi stà più avanti e dalla conseguente accellerazione delle nuove economie emergenti. Pensiamoci.

Come comportarsi con titoli di stato e obbligazioni?


Non vedo grandi camciamenti di politica monetaria rispetto alla situazione attuale. L'inflazione sembra sotto controllo, vedi grafico a fianco, e le previsioni sono senza dubbio confortanti. Da notare la tendenziale convergenza lelle linee. Considero comunque più prudente restare su scadenze brevi entro i 5 anni in quanto il differenziale di rendimento non è rignificativo. Per chi desidera rendimenti più elevati può essere opportuno incrementare la componente High Yeld attraverso fondi o Etf diversificati(l'investimento diretto su singoli titoli è troppo rischioso)accettando un rischio credito leggermente più alto. Da evitare titoli a brevissimo, fondi liquidità e durate superiori ai 7 anni. Ci sono delle soluzioni interessanti anche legate ai conti correnti che offrono rendimenti netti fra il 2% e il 3%. Vanno benissimo per chi ha necessità di detenere grandi porzioni di portafoglio in liquidità.

2010 un anno per maiali?


Osservando le previsioni del Fondo Monetario Internazionale è difficile attendersi inversioni del trend rialzista in questo 2010. Sono curioso di verificare le analisi di Valerio Petacchi e vedere come, secondo le teorie di Elliott si svilupperà l'evoluzione dei mercati finanziari. Ci saranno probabilmente delle oscillazioni più o meno violente ma a fine anno è logico attendersi dei livelli degli indici di borsa superiori a quelli attuali. Barton Biggs uno dei maggiori strategist globali come tutti i grandi vecchi, è insofferente per i dettagli, gli svolazzi, i plis e i replis dei tendaggi che per Deleuze sono la metafora del pensiero del Barocco. Goloso, ruvido e grossier, il maiale si ingoia il bull market in un boccone solo, non tritura, non separa, non scarta correzioni e consolidamenti come cerca di fare il toro. Per questo motivo mi aspetto un anno per maiali.
Come sempre parlando di finanza questo non significa spegnere tutto ed andare in vacanza, ma affrontare l'anno con grande serenità.

giovedì 7 gennaio 2010

Portafogli 2010.


In questa breve descrizione ho inserito 3 portafogli per il 2010 a partire dal 4 gennaio.
La selezione è stata dettata da vari fattori che intendo approfondire periodicamente.
L'obiettivo di tutti e tre i portafogli consiste nel perseguire una crescita costante e continua nel tempo cercando di limitare le oscillazioni negative.
Per convenzione ho considerato un capitale iniziale di 50.000 Euro. Quali sono le aspettative per fine 2010?
1.Safe. In questo portafoglio ho inserito una piccola componente azionaria e di materie prime per ottenere il duplice obiettivo di rendimento e stabilizzazione attraverso la diversificazione. Target 5%
2.Low Risk. La componente a rischio è leggermente più ampia. Target 8%
3.Mid Risk. Rappresenta un portafoglio bilanciato con una buona diversificazione. Target 12%

Per visualizzare meglio i portafogli è sufficiente clickare sull'immagine.

Breve descrizione delle asset class utilizzate al 4 gennaio 2010.

Euro cash: identifica strumenti di liquidità che in questo momento hanno un rendimento prossimo allo zero. Nel caso di progressivo rialzo dei tassi UE le cose cambieranno. Riferimento - Eonia è l'acronimo della denominazione Euro OverNight Index Average. Il tasso di Eonia è il tasso di interesse interbancario per 1 giorno per la zona di euro. 04-01-2010 0,341%
Inflaction link Euro Bond: rappresenta i più importanti mercati di obbligazioni indicizzate all’inflazione relativa a stati sovrani o ad entità dotate di sovranità limitata (quasi sovereign) della zona Euro. L’indice è calcolato e diffuso da Deutsche Börse ed è sponsorizzato da International Index Company Limited (“IIC”). Come detto solo le obbligazioni emesse da stati sovrani o da entità sub-sovereign sono idonee ad entrare a far parte dell’indice.
Gov Euro Bond 3-5yy: è composto da titoli obbligazionari con scadenza compresa tra 3 e 5 anni emessi dai governi degli Stati membri della zona Euro.
Corporate Bond: offre esposizione a un paniere diversificato di obbligazioni societarie investment grade denominate in Euro.
E.M. Bond Inv. Grade: l’Indice Deutsche Bank Emerging Markets Liquid Eurobond Euro Index® replica il rendimento di obbligazioni governative o assimilabili emesse da Paesi Emergenti. L’Indice, calcolato e diffuso da Deutsche Bank, è denominato in euro e coperto dal rischio di cambio. Il numero totale di emittenti inclusi nell’Indice non può essere superiore a 15 entità sovereign o quasi sovereign facenti parte dell’America Latina, Asia, Est Europa, Africa e Medioriente. Gli emittenti inclusi nell’Indice devono avere: un rating creditizio minimo sul debito a medio-lungo termine uguale o superiore a B – nel caso di rating assegnato da Standard & Poor’s o a B3 nel caso di rating assegnato da Moody’s; un rating creditizio massimo sul debito a medio-lungo termine uguale o inferiore a A – nel caso di rating assegnato da Standard & Poor’s o a A3 nel caso di rating assegnato da Moody’s. Possono far parte dell’indice solo i titoli con vita residua compresa tra i 5 e i 30 anni.
IITRAXX Crossover 5yy: L’indice iTraxx® misura il rendimento per un venditore di protezione (credit protection seller) in contratti CDS (Credit Defaul Swap) iTRAXX® Crossover di più recente emissione (on-the-run) che abbiano una scadenza di 5 anni al momento della data di inizio della transazione.
ES50 Buywrite: Con l'indice DJ Euro Stoxx 50 BuyWrite, Stoxx replica la cosiddetta strategia con opzioni ‘covered call’ . Tale strategia - nota anche come ‘buy-write’ – consiste nell'acquisto di uno strumento sottostante e la simultanea vendita di un'opzione call sullo stesso sottostante. La strategia è basata sul DJ Euro Stoxx 50, più un'opzione call (corta) sul DJ Euro Stoxx 50 negoziata su Eurex. La metodologia completa di calcolo dell'indice è disponibile su www.stoxx.com.
Crb: L’indice Reuters/Jefferies è un indice di materie prime « globale » nel senso che tiene conto dell’evoluzione delle tre principali categorie di materie prime vale a dire: l’energia, i metalli e i prodotti agricoli. Al 25 novembre 2005 sono comprese nell’indice 19 materie prime selezionate in funzione della loro importanza nel sistema economico. L’evoluzione di ciascuna delle suddette materie prime è riflessa nell’indice attraverso i valori dei contratti a termine su tali materie prime. Questi contratti a termine sulle materie prime sono quotati sulle borse a New York (NYMEX, COMEX, NYBOT), Chicago (CBOT, CME) e Londra (LME). Il peso delle performance di ogni costituente dell’indice è predeterminato dal soggetto che calcola l’indice al fine di tener conto dell’importanza propria di ogni materia prima nell’ambiente economico pur preservando la diversificazione. I pesi di ogni costituente sono riaggiustati mensilmente per mantenere un’esposizione uniforme verso ogni costituente e mantenere così il livello di diversificazione originale.
Precious Metals: indice rappresentativo dei metalli preziosi con la composizione attuale – oro 73%, argento 27%.
Rafi Europe: indice rappresentativo di azioni di società europee selezionate e pesate secondo criteri fondamentali in funzione di quattro fattori: book value, vendite, cash flow e dividendi.
Usa Russel 2000: e' un indice azionario che rappresenta le performance di società statunitensi a bassa capitalizzazione. Si tratta di un sottoinsieme dell'Indice Russell 3000 e rappresenta il 10% circa della capitalizzazione di mercato totale dell'indice. Comprende 2000 titoli a ridotta capitalizzazione di mercato.
Nasdaq 100: l’Indice Nasdaq 100 comprende 100 delle maggiori societa’ domestiche, internazionali e non finanziarie quotate sul Nasdaq Stock Market ed e’ basato sul criterio della market capitalisation. L’indice riflette le societa’ presenti nei maggiori gruppi settoriali, incluedendo hardware, software, telecomunicazioni, retail, biotecnologico etc. L’indice non rappresenta alcuna societa’ finanziaria.
Bric: l’indice, calcolato e mantenuto da FTSE, misura la performance delle 50 maggiori e più liquide società di Brasile, Russia, India e Cina (paesi BRIC).
E.M. Az.: l’indice MSCI Total Return Net Emerging Markets è un indice a capitalizzazione di mercato aggiustata per il flottante costruito per misurare la performance dei mercati azionari dei paesi emergenti nel mondo. A giugno 2006 l’Indice era costituito dagli indici dei mercati dei seguenti paesi emergenti: Argentina, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Corea, Egitto, Filippine, Giordania, India, Indonesia, Israele, Malesia, Marocco, Messico, Pakistan, Peru, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Sud Africa, Tailandia, Taiwan, Turchia e Ungheria.
Latin America Az.: l’indice MSCI EM Total Return Net Latin America (l’”Indice”) è un indice a capitalizzazione di mercato aggiustata per il flottante, costruito per misurare la performance dei mercati azionari dell’America latina. A giugno 2006 l’Indice comprendeva le azioni dei mercati dei 6 seguenti paesi emergenti: Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Messico e Peru.
Pan Africa Az.: E' un indice azionario calcolato e pubblicato da Standard and Poor’s e gestito dall’Equity Research Department of Société Générale (index sponsor) composto da titoli quotati su mercati africani e/o di società che svolgono in via principale attività in Africa. Da un punto di vista geografico, l’Indice si compone per un terzo di azioni di società della Repubblica Sudafricana, per un altro terzo di società quotate o che svolgono in via principale la loro attività nei Paesi del Nord Africa e per l’ultimo terzo di società che svolgono invia principale la loro attività nell’Africa subsahariana – esclusa la Repubblica Sudafricana. Per ciascuna di queste tre zone vengono selezionate le dieci società con maggiore capitalizzazione, fermo restando che nessuna componente dell’Indice può superare il 10%.

Gli strumenti sopra descritti sono quelli che ho selezionato per questo inizio anno. In seguito inserirò i criteri di selezione ed eventuali opportunità di investimento.

In merito alla gestione dei portafogli intendo seguire una strategia di asset allocation a bassa movimentazione. Per quanto riguarda il portafoglio Safe confido in movimentazioni trimestrali, per il portafoglio Low Risk bimestrali e per il portafoglio mid Risk mensili.