- Il problema dell'Euro è di difficile soluzione, se da una parte la stabilità e la forza di una valuta mantiene il potere d'acquisto, agevola le importazioni e aiuta a tenere sotto controllo l'inflazione; dall'altra frena le esportazioni ed in questo ambito la Germania anche se non lo ammetterà mai apertamente, è la nazione che ottiene i maggiori benefici da una svalutazione della moneta unica. Di conseguenza ritengo plausibile un ulteriore indebolimento dell'euro che potrebbe puntare quota 1,25.
- In presenza di una ripartenza soft con livelli di disoccupazione ancora elevati, è difficile attendersi un aumento dei tassi in eurolandia per tutto il 2010. Di conseguenza i rendimenti obbligazionari dovrebbero rimanere stabili.
- Le nuove economie viaggiano con il vento in poppa di conseguenza nel medio lungo periodo 2 - 3anni il rendimento azionario di Cina, India & Brasile è destinato a rispecchiare i tassi di crescita economica. Credo che nessuna delle economie consolidate sarà in grado di reggere il passo. Da non trascurare il possibile effetto positivo di una rivalutazione delle valute locali.
Chiudere le posizioni azionarie in Eurolandia almeno finchè la situazione valutaria non si sia stabilizzata ed aumentare l'esposizione valutaria attraverso fondi o etf che investono in valute forti: AUD, CAD, USD. Mantenersi neutrali nei mercati emergenti e leggermente sotto pesati sui mercati Nordamericani.
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