Andamento portafogli

Aggiornato al 01/04/2011 Safe Low-Risk Mid-Risk
Obiettivo di rendimento annuo 5,00% 8,00% 12,00%
Risultati 2010 3,96% 9,96% 12,26%
Dal 03/01/11 -0,77% -0,76% -0,44%

venerdì 29 ottobre 2010

Qualche segnale dal mercato monetario.

Il mercato moneterio incomincia a muoversi un pochino. Dal grafico relativo all'ultimo anno si può notare come sia iniziato un leggero trend crescente. Siamo ben lontani da preoccupanti rialzi dei tassi ma probabilmente siamo in presenza di un timido segnale di crescita dell'economia. Molto più importante è il segnale per i detentori di titoli obbligazionari a lungo termine (sia a tasso fisso che a tasso variabile) in quanto soggetti a potenziali perdite in conto capitale. La leggera correzione che dovrebbe svilupparsi in questi giorni, probabilmente entro la prima metà di novembre potrebbe consentire un buon momento di uscita dai titoli obbligazionari a lungo termine. Chi desidera rimanere nel mercato obbligazionario potrebbe diversificare in titoli a breve di durata residua massima di 3 anni, meglio se di paesi est europei o emergenti. Chi si muove sulle durate lunghe in questo momento ha una sola certezza: perdere soldi in conto capitale.

giovedì 28 ottobre 2010

Grande incertezza sui mercati.

Le ultime tre sedute sono state molto contrastate a New York ed in tutti gli altri mercati. C'è voglia di prese di beneficio ma nessuno nessuno vuole uscire dal trend. Una correzione sarebbe salutare per dare energia al probabile rally di fine anno. Un eventuale storno in area 1.130 sull' S&P 500 potrebbe essere un buon livello di entrata per chi è fuori dal mercato. Per chi è dentro è difficile uscire e rientrare per guadagnare qualche punticino in quanto la volatilità è in aumento ed uscire in questo momente potrebbe significare rientrare ad un prezzo più alto. Quindi rimaniamo sereni in quanto il trend rialzista è ancora ragionevolmente solido.

giovedì 14 ottobre 2010

C'è del buono sui mercati ...




Dove sono posizionati i mercati attualmente?
Dove potranno ad arrivare fra dieci anni?
Non serve provarci in quanto qualsiasi considerazione sarebbe folle. Facciamo qualche analisi insieme: cosa hanno fatti i mercati fino ad oggi? Quale può essere l'importanza della divesificazione valutaria? Il grafico ci permette di visualizzare l'andamento di alcuni inortanti mercati espresso in dollari per rendere il confronto omogeneo. Non ci vuole molto a capire che i migliori risultati nel tempo li hanno dati i mercati emergenti. Chi ne ha aprofittato? Ben pochi in quanto gli strumenti disponibili sul mercato italiano agli inizi degli anni '90 erano veramente ridotti al lumicino ed i patrimoni in gestione erano risibili.
proviamo ad osservare lo stesso grafico espresso in valuta locale. Diventa quasi irriconoscibile la differenza è davvero notevole. Fino ad ora tutti i paesi emergenti hanno approfittato della debolezza delle valute per stimolare la crescita economica, magari mantenendo più debole possibile la valuta. Il rendimento annuo dall'89 al 2010 è stato del 5% composto se considerato in dollari mentre diventa del 13% se espresso in valuta locale. Attualmente gran parte delle economie mature premono per riequilibrare questa situazione ed anche il FMI stà cercando di trovare dei rimedi per stabilizzare i tassi di cambio. Dove ci potrebbe portare tutto questo? Difficile a dirsi però in un'economia globale si tenderà sempre più a riequilibrare gli sbilanciamenti. Nemmeno la Cina riesce più a mantenere il ferreo controllo sulla popolazione, e addirittura Fidel Castro ha messo in discussione il comunismo. Quindi i mi aspetto una fase di rallentamento delle nuove economie unito ad un ridimensionamento delle economie mature. In sostanza nel tempo i mercati sono destinati a salire magari con una maggior gradualità. Se osserviamo l'indice azionario mondiale da 1970 ad oggi in scala logaritmica quasi non si notano le numerose e violente correzioni. Dobbiamo sempre ricordarci che stiamo parlando di asset allocation e non di trading. Quindi quando ci muoviamo sul mercato lo facciamo in ottica di medio lungo periodo e non di mordi e fuggi. Non dobbiamo stare tutto il giorno a controllare i mercati ma dobbiamo costruire un portafoglio diversificato che nel tempo aumenti i valore atraverso l'utilizzo di strumenti poco che presentano caratteristiche di correlazione diverse.

Come scegliere un Etf .

Ci sono molti aspetti da considerare nella scelta di un Etf.
  1. In primo luogo il sottostante e per i più smaliziati anche se si tratta di un paniere fisico o derivato, ma l'aspetto di gran lunga più importante sono i contratti e i volumi scambiati. Questo aspetto è fondamentale per qualsiasi strumento finanziario. Sul book esistono sempre dei prezzi denaro lettera del market maker ma in caso di elevata volatilità lo spread può essere importante. Questo aspetto può generare perdite rilevanti soprattutto nelle fasi di panic selling. Mi permetto di sconsiglare gli ordini al meglio sia in acquisto che in vendita perchè possono provocare l'apertura di posizioni a prezzi eccessivamente elevati e chiusure in perdita in una fase di caccia agli stop. Un Etf liquido (che ha molti scambi) e di conseguenza un book profondo offre qualche garanzia in più. Restain teso che nelle fasi di elevata volatilità anche gli strumenti più liquidi possono riservare spiacevoli sorprese. 
  2. Mai concentrare il capitale in un unico strumento. Per quanto la scelta possa essere ponderata ed oculata la diversificazione è sempre un aspetto fondamentale da considerare. Premesso che se il nostro orrizzonte temporale è breve, fra i 6 e i 12 mesi, la soluzione da privilegiare è il conto corrente remunerato, il 2% netto oggi è un tasso decisamente ottimo in assenza di rischio. Basti pensare che un Etf Eonia su base annua rende si e no lo 0,4% che vengono erosi dalle commissioni di compravendita. Per cominciare sarebbe bene discriminare le scelte in base al tempo. Breve periodo,  fino a 12 mesi il conto remunerato và benissimo. Medio periodo, 1 - 3 anni un portafoglio obbligazionario diversificato è lunica scelta possibile. In questa fase di mercato è necessario fare attenzione alla scadenza media dei titoli sottostanti. Ad esempio acquistare un Etf indicizzato all'inflazione o a tasso variabile non dovrebbe riservare sorprese. Nulla di più erraro in quanto se i titoli sottostanti hanno durata superiore a 7 anni, in caso di aumento dei tassi i corsi potrebbero avere delle significative ripercussioni negative. Il discorso è ancora più significativo in caso di titoli a tasso fisso. Lungo periodo, superiore ai 3 - 5 anni qui il discorso diventa decisamente più articolato in quanto richiede un'applicazione maggiore. Mentre nelle durate più brevi il rischio è relativamente contenuto qui le cose cambiano. Per cominciare è consiglibile leggere attentamente la documentazione informativa fornita dall'emittente. Meglio ancora andare a vedere il portafoglio ed ogli singolo titolo. In seguito stabilire degli obiettivi a priori. Ad esempio se l'andamento non è quello atteso, uscire dalla posizione. Finchè non si comprendono bene gli strumenti mai mediare le posizione in perdita. Questa strategia ha fatto perdere delle fortune. Guardate negli ultimi anni l'andamento grafico del gas naturale confrontato con l'Eurostoxx50 (che non ha dato risultati eclatanti). Per la precisione ho fatto una simulazione che dovremmo sempre tenere ben chiara davanti agli occhi. Il caso è abbastanza particolare e probabilmente nel tempo ci sarà un recupero in quanto si tratta di una risorsa naturale scarsa. Se si fosse trattato di un titolo azionario (suscettibile di fallimento), o un titolo obbligazionario (suscettibile di default) non so quanti dormirebbero sonni tranquilli.
  3. Ultimo aspetto, probabilmente il più importante: investire in ciò che si comprende. Se metto il mio sudato denaro in qualcosa che non capisco è perdo, c'è il rischio di essere attanagliati dalla frustrazione e di conseguenza fare delle scelte irrazionali. L'investimento consapevole si costruisce un passo alla volta nel tempo facendo attenzione a tagliare le eventuali perdite fin da piccole perchè se le facciamo crescere troppo corriamo il rischio di trovarci con una allocazione dei nostri soldi difforme dalle nostre esigenze e di conseguenza perdendo il controllo del nostro portafoglio ci porta inevitabilmente vesro il baratro. E' como guidare contromano in autostrada, prima o poi ci ritroviamo di fronte un Tir. Pensiamoci.

martedì 12 ottobre 2010

Un Etf per tutte le stagioni.

In un ottica di diversificazione uno degli strumenti più interessanti è senza dubbio l'EMERGING MARKETS LIQUID EUROBOND INDEX ETF - ISIN: LU0321462953 che potete trovare sul sito: www.dbxtrackers.it. Il portafoglio contiene 40 titoli di emittenti sovrani con rendimenti decisamente interessanti. Nell'immagine il grafico viene confrontato con un etf Eurocash, privo di rischi. Mi piace sottolineare come dal crollo di metà settembre 2008 sono stati sufficienti solo 9 mesi per recuperare i livelli pre-crisi. Non credo ci possano essere tanti altri strumenti che a parità di rischio abbiano dato simili risultati, quasi il 10% composto su base annua. I corsi dei titoli sono senza dubbio elevati ma un 10% del portafoglio può essere destinato anche dagli investitori più pavidi. Non dobbiamo dimenticare che anche dal punto di vista dei tassi di interesse non c'è una correlazione diretta con le economie mature. Per questo motivo un eventuale aumento dei tassi in eurolandia non produce gli stessi effetti su questo paniere di titoli.

mercoledì 6 ottobre 2010

I piccoli vendono sui minimi e le mani forti acquistano

Il gioco continua ... ogni movimento correttivo diventa occasione di acquisto. Niente di nuovo sotto il sole. Gli investitori istituzionali continuano ad accumulare azioni con precisione certosina. Appena i mercati raggiungono la parte bassa del canale di trend lateral-rialzista scattano gli acquisti. Il grafico con time frame a 4 ore  permette di identificare il canale con buona precisione. Da notare come lunedì 4 ottobre si è verificata una caccia agli stop che ha provocato una uscita dal canale con appoggio sulla media mobile a 100 periodi. Se questo non è un segnale di forza ... Cosa posso dire penso proprio che potremo stare tranquilli per un bel pò in quanto dopo la fase di accumulo, secondo la legge di Dow, fa seguito la fase di euforia che mi sembra ancora ben lontana. Non dobbiamo dimenticare di mantenere sempre sotto controllo le dimensioni della componente a rischio del nostro portafoglio. Quanto i guadagni incominciano a maturare è buona norma portare a casa i risultati positivi. Non dobbiamo mai dimenticare il detto: "Vendi, guadagna e pentiti". Chi si accontenta molto spesso nel tempo riesce a costruire i risultati migliori perchè guadagna di più chi perde meno. Quando ci dimentichiamo queste regolette auree  prima o poi siamo costretti a pagare il mercato. Ed il mercato non fa sconti a nessuno.

P.S. Dobbiamo sempre ricordare che l'indice S&P500 è espresso il dollari qundi per noi eurofili il recupero sul biglietto verde ha azzerato i guadagni dell'indice. Quindi nelle scelte di investimento dobbiamo sempre tenere a mente l'esposizione valutaria che non è mai trascurabile. Per chi sceglie strumenti coperti dal rischio cambio (edged) non dobbiamo dimenticare il costo della copertura che soprattutto per gli investimenti obbligazionari potrebbe erodere gran parte dei guadagni non esistono mai opportunità di guadagno senza rischi. Se ci metto un'assicurazione (edge) anche se il costo è occulto e non identificabile c'è e si vede nei risultati.